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Ippolito Caffi

Tra i maggiori interpreti veneti dell'Egitto va senza dubbio ricordata la figura di Ippolito Caffi (Belluno, 16 ottobre 1809 - Lissa, 20 luglio 1866), pittore bellunese del XIX secolo. Tipiche espressioni della sua dialettica artistica sono i paesaggi urbani di Venezia e Roma, la pittura dal vero e il disegno, che ne fanno degno erede del vedutismo veneto settecentesco.

La sua produzione viene fortemente influenzata dal viaggio in Oriente intrapreso nel biennio 1843-1844: la tappa in Egitto lo ispira per la realizzazione di un'evocativa serie di schizzi e opere legate al paesaggio di quelle terre, sospese tra l'antichità e il presente. Attraverso i suoi lavori è possibile seguirne l'itinerario tra Alessandria, Giza, Tebe e accompagnarlo nella risalita del Nilo fino al Sudan.

Il suo interesse per il passato è ben esemplificato anche nella decorazione della sala romana del Caffè Pedrocchi di Padova.

Ippolito Caffi. Il vento Simun nel deserto egiziano. Venezia, Ca’ Pesaro

Ippolito Caffi. Paesaggio con deserto egiziano Il Cairo - Il vento Simun del deserto. Olio su cartoncino intelato. 1844
(FONDAZIONE MUSEI CIVICI VENEZIANI, Ca' Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna)